Se la Compagnia delle Opere è un grande laboratorio in cui si impara a lavorare insieme per crescere, i giovani imprenditori siciliani dimostrano di aver già fatto tesoro della lezione. Rinnoviamo l’esperienza che lavorare con gli altri è un bene per noi stessi”. Il presidente nazionale di CdO Bernhard Scholz è stato a Catania per incontrare un tavolo di “under 40” che rappresentano la nuova generazione imprenditoriale del territorio e che hanno volentieri accettato l’invito dell’associazione, dimostrando anche in questo modo il desiderio di cogliere opportunità di rete e di relazione. 

Un appuntamento perfettamente in linea con il programma già lanciato l’anno scorso, quando abbiamo indicato il coinvolgimento dei giovani imprenditori tra le nostre assolute priorità programmatiche, che abbiamo poi cominciato ad attuare coinvolgendone molti nel direttivo”, ha spiegato il presidente di CdO Sicilia Orientale Salvatore Contrafatto, che ha invitato e accolto gli imprenditori coinvolti nella sede della Brumi, presso la zona industriale di Catania, insieme a Claudia Fuccio: “La loro numerosa presenza e i progetti d’impresa di cui sono testimonianza, dimostrano che ci troviamo di fronte ad un passaggio generazionale già consumato e a persone che operano con grande consapevolezza e capacità di visione”. 

All’incontro con Scholz hanno preso parte Gianluca Costanzo, Cinzia Capizzi, Andrea Consoli, Davide Impallomeni, Giuseppe Guglielmino, Piergiorgio Pintaudi, Mario Indovina, Rosario Salanitri, Luca Di Salvo, Domenico Bruno, Mirko Viola, Giuseppe Monforte, Pietro Maugeri, Matteo Pitanza e Cristina Scuderi. 

Trattandosi di un tavolo ristretto e con un focus preciso, il confronto è stato schietto e realmente proficuo: le difficoltà di fare rete, di trovare interlocutori affidabili, di operare in un territorio che è spesso la prima causa di gap nella produttività, ma d’altra parte anche condividere progetti d’impresa ambiziosi in grado di superare questo scarto, anche attraverso la rete, sono stati solo i più rilevanti dei tanti punti che si è riusciti a mettere a tema. 

Non ho forse mai incontrato tanta sincerità nell’ammettere e nel chiedere aiuto rispetto ai propri limiti nel contesto di un tavolo imprenditoriale”, ha detto, stupito, Bernhard Scholz nel trarre le conclusioni dell’incontro: “Questo dimostra come i modelli individualistici siano ormai arrivati al capolinea: la stessa capacità di autocritica ci spinge inevitabilmente al confronto. Ma dopo l’impeto che ci spinge a cercare la collaborazione degli altri, dobbiamo essere consapevoli che questa collaborazione è poi difficile da attuare e da mantenere. Per questo dico che la CdO è un grande laboratorio dove si impara a fare questo, accettando innanzitutto la sfida di mettersi in gioco e poi quella di poter stare insieme anche se non si è sempre d’accordo su tutto. La relazione, infatti, ha un valore in sé che ci tiene svegli e ci stimola a fare passi avanti: renderla sistematica è ciò che può fare la differenza. Se voi avrete il coraggio di sperimentare questa sistematicità nella relazione – ha concluso Scholz – renderete un servizio a voi stessi e alla Sicilia. La CdO è infatti il luogo in cui il bene della persona, il bene dell’impresa e il bene del territorio sono tra loro strettamente collegati. E nessuno lo sa bene come voi che, qui al Sud, sperimentate circostanze esterne che costringono le vostre qualità ad emergere come forse non potrebbe avvenire altrove”.