«Il sistema del click day, simile ad una improbabile e farraginosa lotteria, è un insulto

all’intelligenza e al lavoro di tantissimi imprenditori siciliani e dei tanti liberi professionisti che li

assistono». È questo il durissimo commento del vicepresidente di Cdo Sicilia Cristina Scuderi

sul flop del click day di poche ore fa: «Peraltro la procedura – aggiunge – è fortemente

discriminatoria per tutte quelle imprese che si trovano in uno stato di maggiore difficoltà e

che risultano più colpite sotto il profilo economico. La sproporzione tra risorse disponibili e le

aspettative degli imprenditori, visto l’elevato numero di domande che dovrebbero essere

presentate, rende la selezione puramente casuale, esaurendosi in un arco di tempo brevissimo e

dipendendo unicamente dalla potenza delle apparecchiature informatiche impiegate dai

richiedenti stessi o dai professionisti che li assistono nella compilazione e invio delle domande.

Se si pensa poi alla documentazione richiesta a corredo della domanda, volta a porre in essere

una fortissima scrematura, ci si chiede quale sia il reale sostegno economico che si vuole offrire

agli imprenditori».

«Da associazione che rappresenta centinaia di imprenditori siciliani, lo diciamo chiaramente: il

tempo dell’inefficienza è scaduto», commenta anche il presidente di Cdo Sicilia Salvatore

Contrafatto, che coglie l’occasione per ripercorrere il lavoro svolto dall’associazione durante il

lockdown: «Abbiamo lanciato le nostre proposte di lavoro e di cambiamento con una domanda

provocatoria: se non ora, quando? Ecco che oggi ci troviamo a ripetere: se non ora, quando si

concretizzerà un cambiamento radicale della gestione della macchina burocratica regionale? Se

non ora, quando si lavorerà per lo snellimento e l’efficientamento di tutti i processi interni? Lo

abbiamo richiesto sopratutto per la modalità di selezione e valutazione dei progetti da

finanziare, così come per lo sblocco e l’assegnazione dei fondi europei. Nessun intervento

sostanziale e coraggioso è mai seguito. Lo chiediamo, di nuovo, oggi, di fronte a un’esigenza

vitale per la sopravvivenza di molte imprese. Chi amministra la regione sappia guardare con

umiltà le proprie falle strutturali e abbia il coraggio di delegare la gestione di alcune grandi

tematiche: quella degli aiuti economici alle imprese così come la progettazione europea».