A qualche giorno di distanza dal momento di confronto organizzato da Compagnia delle Opere Sicilia all’interno della cornice di Vulcanica, abbiamo intervistato i panelist sui temi della tecnologia, della cultura e del futuro del mondo del lavoro. La parola a Lucia Tuccitto, Coordinatrice regionale Liberi Professionisti Cdo Sicilia. 
Innovazione e tradizione
L’innovazione  e la tradizione si incontrano sulla via  della Cultura.  I processi innovativi e di sviluppo debbono essere sorretti da una adeguata e rafforzata base culturale che accompagna la  consapevolezza dell’utilizzo tecnologico,  affinché le innovazioni possano essere veramente nella società volano di sviluppo effettivo e di crescita sociale. Laddove, invece,  la tecnologia, in un malcelato senso di democrazia, introduce strumenti potenti senza una parallela base culturale procura enormi distorsioni sociali. Ecco il rapporto tra innovazione e tecnologia sotto il profilo sociale merita massima attenzione. 

Gender Gap nel mondo del lavoro 

Ad oggi quello che serve alle donne per potere diminuire le diseguaglianze sono le infrastrutture sociali  a sostegno delle donne che devono essere “affrancate” dal primario ruolo dell’accudimento. Senza asili, scuole  a tempo pieno, flessibilità lavorative, assistenza ad anziani, la donna ha difficoltà a vivere la costruzione della propria sfera professionale. L’innovazione crea nuove forme di lavoro, pensiamo alla SW sperimentato durante la pandemia, ma di fatto pone le donne fuori dai contesti competitivi e può essere una gabbia, bisogna stare attenti. E’ necessario, in fine,  per migliorare, le condizioni delle donne  favorire la rappresentanza delle donne nelle istituzioni per favorire un processo culturale e di consapevolezza che nonostante tutto manca ancora nella società al femminile.  

Accesso alle Opportunità e diversità 

Gli interventi legislativi devono essere indirizzati in questo senso, si pensi alla legge Golfo – Mosca, che ha introdotto le quote di genere nell’accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati.  A distanza di anni, è una pietra miliare ed ha incrementato la presenza delle donne. Bisogna seguire questo esempio, fino a quando , il problema non sarà risolto anche per le PMI- deve essere lo Stato a coprire i costi della lotta alle diseguaglianze, gli imprenditori non possono sostituirsi agli ammortizzatori sociali, spesso assenti e carenti. La PMI spesso è più concentrata sul prodotto e meno sulla produttività in questo la tecnologia può aiutare tanto, ma è necessario anche un processo culturale che coinvolga tutti gli attori e chiamo in causa anche il ceto dei professionisti che devono assumersi l’onere di guidare l’imprenditore e questo deve avere chiaro che il consulente è una risorsa e non un costo.

Cultura regionale  e competitività.

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni ed ha tante filiere di competitività, manca la consapevolezza  delle proprie possibilità e vi è una scarsa fiducia nella capacità di mettere a regime il patrimonio di risorse umane e ambientali, probabilmente, per ragioni storiche e sociologiche ma anche a causa  dell’enorme fenomeno migratorio che colpisce da troppo tempo la nostra regione. Bisogna lavorare per aver chiaro chi siamo , cosa rappresentiamo e poggiare su questi pilastri lo sviluppo dell’isola. Conoscere la Storia e le nostre tradizioni, per costruire il futuro evitando gli errori.  Tradizione e apertura , siamo un’ isola e per definizione senza confini.